La magistrale è più difficile della triennale? Cosa sapere prima di iscriverti

Al termine della triennale, molti studenti si ritrovano a fronteggiare un bagaglio di incertezze legate alla direzione che dovranno intraprendere. Conviene proseguire con la specialistica? E, soprattutto, sarà molto più difficile? In questo articolo risponderemo a queste domande, tenendo in considerazione le opinioni espresse dagli studenti online.

Triennale VS. Magistrale, qual è la più complessa?

Da un punto di vista oggettivo, se si prende in considerazione la mole di studio e il livello di difficoltà di contenuti, certamente la magistrale presenta delle sfide aggiuntive per lo studente.

In triennale gli esami sono più facili e partono da zero, dovendo fornire delle base solide alla specialistica. Quelli in magistrale sono estremamente più difficili e si basano molto su conoscenze acquisite in esami precedenti. Dunque, la difficoltà “percepita” dipende soprattutto da come si è affrontato il triennio e dal fatto di aver sviluppato o meno un solido metodo di studio.

D’altra parte, è anche vero che, durante la specialistica, ormai si conoscono i professori e le modalità d’esame, per cui decade il fattore “novità” che può rendere tutto più difficile e stressante per una matricola. L’esperienza permette inoltre di gestire meglio il carico di studio e dunque rispettare i tempi.

Da questo punto di vista, molti studenti ritengono che la magistrale sia in discesa, dal momento che durante la triennale si conosce poco o nulla della materia e bisogna trovare un nuovo equilibrio rispetto al liceo.

Non tutti gli atenei sono uguali: i programmi universitari non sono ministeriali, l’esame A nell’ateneo B può benissimo avere la metà del programma dell’esame A nell’ateneo C. Chiarito questo, dobbiamo considerare che il grado di difficoltà varia anche da ateneo ad ateneo.

Dopo la triennale: fermarsi o proseguire?

Alcuni sostengono che fermarsi alla triennale abbia poco senso, perché difficilmente spendibile ai fini lavorativi, e che l’iscrizione alla specialistica sia il naturale perfezionamento della triennale. Altri invece si fermano sulla posizione opposta, ritenendo che la triennale sia una qualifica sufficiente per cominciare a lavorare. Detto questo, conviene fermarsi alla triennale o vale la pena proseguire con la specialistica?

Dipende da due fattori. Primo su tutti, lo sbocco lavorativo desiderato. Ci sono alcune professioni per le quali è sufficiente la sola laurea triennale, mentre altre per le quali è caldamente consigliata la specialistica.

È il caso delle professioni sanitarie, in cui è sufficiente il titolo triennale per iniziare a lavorare, sebbene le prospettive professionali possano ampliarsi con la specializzazione. Oppure delle lauree triennali dell’ambito sociale, che consentono di accedere all’esame di Stato per assistente sociale. Anche le triennali del settore economico, giuridico e politologico possono dare un immediato sbocco nel mondo del lavoro, soprattutto privato.

È anche vero che l’istruzione post-triennale non si limita alla sola specialistica ma vi sono anche corsi professionalizzanti e master di primo livello che integrano gli studi con l’acquisizione pratica di conoscenze, competenze e abilità necessarie per immettersi immediatamente nel mondo del lavoro. Prima di fare una scelta si consiglia di reperire informazioni accademiche sul percorso da seguire in base alla professione desiderata.

In secondo luogo, è innegabile che la magistrale permetta di avere una marcia in più nella ricerca di un lavoro, perché rende più competitivi agli occhi dei recruiter. Facciamo l’esempio delle professioni regolamentate in un albo professionale: negli albi è spesso presente la distinzione tra la Sezione A (dedicata a chi è in possesso di una laurea magistrale) e la Sezione B (per chi è in possesso della sola triennale). Il professionista in possesso della sola triennale presenta un titolo di studio più “limitato” rispetto a quello iscritto nella Sezione A.

Nel mondo del lavoro altrettanto importante è sapersi vendere bene e avere un pizzico di intraprendenza, a prescindere dal tipo di laurea conseguita, ma ovviamente le competenze acquisite durante un biennio non sono paragonabili a quelle acquisite nella sola triennale.

La magistrale resta comunque indispensabile per intraprendere determinate carriere, come quella dell’insegnante o dello psicologo. Qui la sola triennale non basta, e spesso non è sufficiente per trovare un qualsiasi altro lavoro. Inoltre, le posizioni dirigenziali all’interno delle aziende sono in prevalenza destinate a coloro che sono in possesso di una Laurea Specialistica Magistrale, come anche i concorsi pubblici per le posizioni più importanti.

Dunque, la decisione se proseguire o meno con la specialistica dipende dalle inclinazioni personali e dalle aspirazioni professionali. Se hai conseguito la magistrale e vuoi lanciarti subito nel mondo del lavoro, senza per questo rinunciare ad affinare le tue competenze, i corsi di laurea magistrale a Caserta ti consentono di conciliare entrambe le cose, senza dover sacrificare nulla. Le lezioni sono disponibili sulla piattaforma online e possono essere seguite in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi dispositivo.

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Credits: [AllaSerebrina]/DepositPhotos.com


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