Come si manifesta il bullismo
Sempre più spesso il tema bullismo entra nelle nostre case attraverso episodi di cronaca, ma non solo. È, infatti, possibile che anche chi ci sta accanto sia stata o sia vittima di atti di bullismo, ma per rendersene conto bisogna capire e conoscerne le dinamiche.
Il fenomeno bullismo riguarda una serie di comportamenti di prevaricazione e sopruso, perpetrati nel tempo, attuati da un bambino o adolescente, o da un gruppo di questi, ai danni di una o più vittime.
Questo si verifica ogni qual volta uno studente viene esposto ad azioni offensive, ripetute nel tempo, a opera di uno o più compagni.
Analizziamo i diversi protagonisti degli episodi di bullismo:
- il bullo: un bambino/ragazzo forte e popolare, ha bisogna di potere e autoaffermazione, usa la violenza per ottenere vantaggi, ha poco autocontrollo, è impulsivo, manca di empatia e consapevolezza delle conseguenze, non manifesta sensi di colpa;
- la vittima: può essere passiva, ossia un bambino/ragazzo più debole rispetto alla media dei coetanei, ansioso, insicuro, sensibile, tranquillo, con poca autostima e un’opinione negativa di se stesso. Preso di mira per una caratteristica particolare rispetto al gruppo, ad esempio religione, aspetto fisico, orientamento sessuale, si vergogna delle prepotenze subite e non riesce a denunciarla. Oppure provocatrice, ossia un bambino/ragazzo che ricerca l’attenzione del bullo attraverso comportamenti fastidiosi e il cui atteggiamento è il risultato della combinazione di ansia e aggressività;
- gli osservatori: bambini/ragazzi che assistono o sono a conoscenza degli episodi di bullismo. Non intervengono per paura o indifferenza. Il loro atteggiamento nei confronti delle prepotenze può favorirle o frenarle.
Gli elementi caratteristici che aiutano a capire che ci si trova in presenza di atti di bullismo sono:
- i protagonisti: generalmente bambini e ragazzi in età scolare;
- l’intenzionalità: atti di violenza, molestie e aggressioni sono messe in atto dai bulli per provocare sofferenza alla vittima e per il proprio divertimento;
- la persistenza nel tempo: le azioni di bullismo si ripetono per settimane, mesi e anni;
- l’asimmetria nella relazione: età, forza, genere e popolarità rappresentano i possibili motivi di squilibrio di potere tra chi compie e chi subisce l’azione;
- l’incapacità di difendersi della vittima, che teme le possibili vendette.
Due le tipologie di manifestazione del bullismo:
- bullismo diretto: attacchi espliciti, fisici e/o verbali, nei confronti della vittima;
- bullismo indiretto: esclusione della vittima dal gruppo di pari, diffusione di calunnie e pettegolezzi sul suo conto, danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia.
Quando tali azioni si concretizzano su internet si parla di cyberbullismo, uno dei rischi legato ad un uso improprio di questo strumento, che merita una ulteriore analisi.
Cos’è il cyberbullismo?
Il confine tra vita online e vita offline, soprattutto per i giovani che crescono immersi nelle nuove tecnologie, è sempre più labile.
Le attività svolte con i media digitali dai ragazzi hanno conseguenze anche nella vita reale; le vite online influenzano i comportamenti offline e ciò è da tenere presente per capire a fondo il cyberbullismo.
Il fenomeno del cyberbullismo si definisce come l’uso delle tecnologie per molestare, mettere in imbarazzo, escludere, far sentire a disagio altre persone.
Tutto ciò si concretizza attraverso i nuovi media:
- social network;
- chat sincrone;
- messaggi;
- giochi online;
- siti di domande e risposte;
- forum online;
- telefonate e videochiamate.
E in diverse modalità:
- postando o diffondendo immagini e video, vere o false, fonte di imbarazzo;
- condividendo pettegolezzi attraverso chat, social network e mail;
- insultando la vittima mediante blog, social network, chat e mail;
- minacciandola fisicamente attraverso i vari media;
- creando profili falsi o rubando l’identità delle vittime per danneggiare la loro reputazione.
Gli elementi che caratterizzano il cyberbullismo, differenti in parte da quelli del bullismo, sono:
- pervasività e accessibilità: la vittima può essere raggiunta in qualsiasi momento e luogo;
- mancanza del feedback: il cyberbullo, non vedendo la reazione della vittima, non è consapevole delle conseguenze delle proprie azioni;
- persistenza: il materiale offensivo rimane a lungo disponibile online;
- spettatori illimitati: la diffusione in rete non avviene in maniera controllata;
- moltiplicazione dei cyberbulli: si diventa complici semplicemente condividendo i contenuti generati dai cyberbulli;
- sottovalutazione: i ragazzi ritengono gli adulti non in grado di capire la reale portata dell’online.
Fondamentale la prevenzione per contrastare e arginare tali forme di violenza. Non può esistere prevenzione senza però educazione, soprattutto perché ci si relaziona con i nuovi media, in costante evoluzione.
Questa è l’esigenza da cui prende origine il master online in bullismo e cyberbullismo attivato dall’Università telematica Niccolò Cusano.
Il Master in Bullismo e cyberbullismo: studi e tecniche di intervento e prevenzione
Unicusano offre un percorso di 1500 ore, disponibili sulla piattaforma e-learning, per approfondire le conoscenze relative a uso e abuso di internet da parte di bambini e ragazzi, e per acquisire:
- nozioni sulla psicologia relativa ad adolescenti e nuovi media;
- strumenti diagnostici e terapeutici.
Il master si rivolge a docenti, dirigenti scolastici, assistenti sociali, educatori e medici e ha come obiettivo la formazione di professionisti, del settore pubblico e privato, in grado di mettere in atto politiche di informazione e prevenzione.
Conoscenze e competenze acquisite saranno certificate da un diploma, rilasciato dopo il superamento della prova finale.
Se sei interessato al master consulta il sito unicusano o contattaci al numero 06.456783.63.