Tecniche di brainstorming: quello che devi sapere

Sei alla ricerca di nuove tecniche di brainstorming per stimolare il tuo gruppo di lavoro?

Ottima iniziativa per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema attraverso un comune processo creativo.

Vuoi saperne di più? Allora hai trovato l’articolo che fa decisamente al caso tuo.

In questa guida, infatti, ti daremo tutte le informazioni e le dritte utili per organizzare un brainstorming originale ed efficace e su come raggiungere i propri obiettivi attraverso di esso.

Cosa aspetti, prendi il tuo quaderno per appunti: iniziamo subito, le tecniche di brainstorming ci aspettano.

Brainstorming metodologia ed esempi pratici

Nei prossimi paragrafi di questa guida, andremo dunque a vedere quali sono, come gestire, e come concludere le migliori tecniche di brainstorming. Buona lettura.

Brainstorming significato

Prima di conoscere le diverse tecniche di brainstorming, cerchiamo di capire il significato di questo termine.

Il vocabolario Treccani definisce così il significato di brainstorming:

«Tipo di lavoro di gruppo nel quale più esperti riuniti insieme esprimono liberamente le loro idee, anche astruse o paradossali, circa un determinato problema, al fine di rendere possibile, con la loro combinazione, di trovare una soluzione originale e brillante del problema stesso (è una tecnica particolarmente efficace per trovare, ad es., uno slogan pubblicitario, per ideare modi del lancio di un prodotto, ecc)».

Letteralmente, infatti, il termine è traducibile in lingua italiana con “assalto mentale” o “tempesta di cervelli”.  Si tratta di una tecnica molto comune e popolare, ormai di uso comune in un gran numero di impostazioni aziendali. Ciò nonostante, non mancano pareri critici da parte di numerosi studiosi.

Come gestire un brainstorming

Affinché le tecniche di brainstorming funzionino, ogni partecipante deve poter proporre soluzioni di ogni tipo, senza che alcun tipo di censura.

Le fasi principali del brainstorming sono due:

  1. Divergente. Consiste nell’identificare il problema da affrontare e dalla proposta di idee risolutive da parte dei partecipanti senza alcun filtro e lasciandosi guidare dalle proprie intuizioni e libertà di pensiero;
  2. Convergente. In questo caso sono le competenze tecniche, la prospettiva analitica e la critica ad assumere il ruolo predominante. In quanto si passa alla selezione e valutazione delle potenziali soluzioni emerse durante il brainstorming. L’obiettivo è individuare le più vantaggiose e realisticamente realizzabili.

Ma quali sono i giusti passi da seguire?

Innanzitutto occorre stabilire l’argomento della discussione. Ha un’importanza fondamentale, infatti che che tutti partecipano identificandosi in un punto di partenza comune al fine di perseguire lo stesso obiettivo: la risoluzione del problema. Una sorta di gioco con chiave iniziale.

Per gestire il tutto come si deve, si rende inoltre indispensabile individuare e predisporre una figura che faccia da facilitatore. Esso ha il compito di garantire totale apertura da parte del gruppo alle idee di tutti, evitando giudizi e critiche prima della fase finale del brainstorming.

Non occorre stabilire a priori un ordine degli interventi, proprio perché durante la discussione ogni partecipante deve sentirsi libero di esporre le proprie idee e le loro proposte.

Campi d’applicazione

A questo punto ti starai probabilmente chiedendo: ma quali sono le principali tecniche di brainstorming e in quali occasioni possono essere utili?

Ecco nove risposte al secondo quesito:

  1. Semplice risoluzione di un problema;
  2. Ideazione nuovi prodotti;
  3. Sviluppo idee per campagne pubblicitarie;
  4. Ricerca di sistemi per migliorare gli affari e i processi di produzione;
  5. Identificazione obiettivi del cliente, rischi, variabili, risorse, ruoli o responsabilità;
  6. Condivisione e discussione di idee per stimolare l’affiatamento di un team;
  7. Pianificazione d’impresa;
  8. Preparazione di un processo giudiziario da parte di avvocati;
  9. Creazione artistica.

Esempi di brainstorming

E le tecniche di brainstorming vere e proprie? Eccone alcune:

  1. Brainstorming classico.
  2. Metodo Eberle, già conosciuto come metodologia SCAMPER.
  3. Brainwriting. Versione grafica su carta del brainstorming classico, l’ideale se applicato all’ideazione di nuovi prodotti, idee e progetti in settori creativi;
  4. Crawford Slip Writing. Una delle più utilizzate tecniche di brainwriting, particolarmente adatta per gruppi di lavoro particolarmente numerosi;
  5. Brainwriting 6-3-5. Cosa significano questi numeri? Sei sono i partecipanti, tre le idee che questi generano, 5 i minuti di tempo che hanno a disposizione per farlo;
  6. Brainwriting game. A proposito di libertà di espressione, questa variante del Brainwrting consiste in una competizione tra i partecipanti alla ricerca dell’idea più improbabile. Se non è creatività questa, cosa lo è?
  7. Force-fit game. Altra competizione, ma fra due gruppi. Il primo deve proporre un’idea difficile da realizzare, mentre l’altro avrà la sfida di immaginare il modo di concretizzarla;
  8. Rawlinson Brainstorming. Una delle tecniche di brainstorming pensate per gruppi ai quali non è richiesto di interagire o che non possono farlo in maniera aperta per loro caratteristica, ad esempio per diversità gerarchica. Le idee vengono quindi raccolte in modo individuale, più che come lavoro di gruppo;
  9. Imaginary Brainstorming. Altra tecnica molto creativa. Consiste nel cercare di trovare una soluzione al problema riformulandolo attraverso l’immaginazione e la fantasia;
  10. Negative Brainstorming. Simile ad un brainstorming classico. La differenza sta nel affrontare il problema attraverso una serie di domande su quelle che potrebbero essere eventuali complicazioni;
  11. Pin cards. Un esempio di brainstorming molto conosciuto. Si realizza attraverso l’utilizzo di post-it colorati sui quali i partecipani scrivono le loro proposte, che poi girano di mano in mano per stimolare tutti.

Inoltre, uno strumento metodologico che facilita lo svolgimento di un brainstroming efficace è quello delle mappe mentali.


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